Troppi bocciati e con debito. Il Preside: “Sono stanco”
Bocciati e con debito. Il Preside: docenti impegnati a decimare popolazione scolastica.
Come in tutte le scuole secondarie di II grado, si tirano le somme degli scrutini finali.
Ma il Preside di una scuola del Friuli non le manda a dire e in una intervista chiama in causa i docenti e il loro ruolo educativo, soprattutto nel biennio delle superiori.
I risultati della scuola in oggetto. 1.460 gli studenti: 1.126 promossi (77 %), 262 rimandati, in una o due discipline (18 %), e 72 bocciati (5 %). Dati che il Preside della scuola considera lusinghieri, ma dei quali vuole mettere in evidenza alcuni aspetti. 19 degli alunni non ammessi alla classe successiva non lo sono per “demerito”, o meglio di questo non si è arrivati a parlare, ma per l’elevato numero di assenze consentite.
Il Preside A.D. commenta così: “Attenzione, questi ragazzi, che conosco personalmente, non sono fannulloni che hanno marinato la scuola. Nella gran parte dei casi sono vittime di stati ansiosi, di sindromi depressive, di attacchi di panico legati alla frequenza scolastica. Ci sono ragazzi che recalcitrano come muli di fronte alle porte della scuola, ragazzi che si chiudono in casa, studenti che ricorrono perfino all’autolesionismo per manifestare il loro malessere. Non basta dire che sono ragazzi fragili e privi di carattere: una diagnosi banale che assolve tutti. Talvolta è la scuola a essere poco accogliente, aoltre sono le pressioni e le aspettative eccessive dei genitori a provocare le ansie da prestazione di questi adolescenti”.
E in effetti le parole del Preside trovano conferma in un recente studio OCSE vedi qui Programma per la valutazione internazionale dell’allievo
Il secondo dato che il Preside vuole mettere in evidenza chiama in causa la responsabilità degli insegnanti: nelle prime classi la percentuali di promossi è del 64, 31% , nelle quinte il 98.45%.
“Temo che i professori delle superiori – commenta – non abbiano capito che il primo biennio è scuola dell’obbligo, che deve fornire le competenze di base e che nella scuola dell’obbligo, come nelle primarie e nelle medie, nessuno può essere lasciato indietro
“Sono stanco – conclude il dirigente – di salvare la sopravvivenza di una scuola i cui docenti sembrano solo impegnati a decimare la popolazione scolastica e a scoraggiare le iscrizioni”.